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Amburgo, 7 maggio 1833 – Vienna, 3
aprile 1897, è stato un compositore, pianista e
direttore d'orchestra tedesco.
Il critico musicale Eduard Hanslick, contemporaneo del
compositore, indicò in Brahms l'antagonista della
"musica avveniristica" wagneriana, ascrivibile a quel
filone romantico (al quale appartenevano anche Liszt e
Berlioz) che intendeva trasferire nell'opera musicale i
tratti letterari e collocava il fatto musicale
all'interno di un programma che, affermando
l'emancipazione rispetto al rigido impianto formale
classico, ricercava una maggiore libertà espressiva.
Il secondo romanticismo musicale tedesco, turbato dal
titanismo estremo di Richard Wagner, è invece
attraversato da profonda intimità in Brahms, nel quale
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severa continuità con la tradizione
classica si armonizza con il ricorso ad accenti
romantici.
La musica brahmsiana, orientata a
un vivido sinfonismo e segnata dal sistematico spirito
di rivisitazione della struttura compositiva, meditata e
sofferta, si accompagna a una tendenza a prediligere la
spontaneità dei tratti della musica popolare viennese e
ungherese. La trama musicale, adagiata nello spirito di
riflessione e ripiegamento, esprime un senso di
affettiva profondità e di dolcezza poetica (soprattutto
nell'ultima produzione pianistica e sinfonica).
In realtà fu la critica a fare di Brahms un epigono del
classicismo, contrapposto a Wagner. Il suo rifiuto
dell'"avvenirismo" wagneriano e l'estraneità al teatro
musicale ne fecero un esponente di un filone in
controtendenza rispetto alle avanguardie. Dal punto di
vista della tecnica musicale Bramhs fu tuttavia moderno
allo stesso modo dei moderni suoi presunti
"concorrenti". Nella fusione delle tecniche e nella
ripetizione di generi il musicista amburghese esprimeva
la propria anima decadente, rivolta alla
reinterpretazione del passato, ma in forme diverse e
innovative.
Brahms nacque da una famiglia modesta, secondo di tre
figli. Suo padre era musicista popolare e suonava
diversi strumenti: flauto, corno, violino, contrabbasso,
e fu lui a dare al giovane Johannes le prime lezioni di
musica; la madre era una sarta e Brahms la amava
profondamente. Quando il padre se ne separò nel 1865, il
musicista — che non si sposò mai — rimase profondamente
legato alla famiglia, tanto da sostenere anche la
seconda moglie del padre, in vecchiaia. Malgrado le
ristrettezze, la famiglia riconobbe le doti del piccolo
Johannes e gli consentì un'educazione di qualità.
Il ragazzo rivelò un talento musicale naturale; precoce
e attirato da tutti gli strumenti, cominciò a studiare
pianoforte a sette anni e pareva destinato alla carriera
concertistica; prendeva anche lezioni di corno e di
violoncello. Il suo primo concerto pubblico è attestato
nel 1843, a dieci anni, e fin dai tredici anni il futuro
compositore aveva cominciato a contribuire al bilancio
familiare suonando — come suo padre — nei locali di
Amburgo e, più avanti, dando lezioni di piano.
A vent'anni, nel 1853, Brahms ebbe alcuni degli incontri
più significativi della sua vita: prima il grande
violinista Joseph Joachim, con il quale iniziò una lunga
e proficua collaborazione; poi fu proprio Joachim a
presentarlo a Franz Liszt (e Brahms si addormentò,
durante l'esecuzione del maestro!), ma soprattutto lo
introdusse in casa Schumann: il rapporto con i due sarà
fondamentale nella vita di Brahms. Schumann lo considerò
immediatamente e senza riserve un genio, e lo indicò
nella sua Neue Zeitschrift für Musik (una rivista
musicale fondata a Lipsia da Schumann stesso) come il
musicista del futuro; Brahms, per parte sua, considerò
Schumann il suo unico e vero maestro, restandogli vicino
con devozione fino alla morte. Il legame con la moglie
Clara Wieck Schumann durò fino alla morte di lei; Brahms
le sopravvisse meno di un anno.
L'attività concertistica di Brahms continuò fino agli
anni settanta, spesso insieme con Joachim,
parallelamente alla composizione e alla direzione
d'orchestra. Una recensione così descrive il suo stile
pianistico di quegli anni: «Molti artisti possiedono una
tecnica più brillante, ma sono pochi quelli che sanno
tradurre le intenzioni del compositore in maniera
altrettanto convincente, o seguire il volo del genio
beethoveniano e rivelarne tutto lo splendore, come fa
Brahms».
Già dal 1853, anno della tournée con Reményi durante la
quale aveva incontrato Joachim a Gottinga, Brahms
cominciò quella vita un po' raminga cui lo costringeva
il suo lavoro e che in fondo, nonostante fosse uomo
molto legato alle proprie abitudini e al proprio modo di
vivere, non doveva dispiacergli. La sua passione erano
però i soggiorni che gli consentivano lunghe passeggiate
in mezzo alla natura, occasioni propizie per continuare
a elaborare musica.
Quando Clara Schumann si stabilì a Berlino, nel 1857
Brahms tornò ad Amburgo, dove costituì e diresse per tre
anni un coro femminile. L'attività con il coro, che
continuò alla corte di Detmold e poi alla Singakademie
di Vienna, aveva certamente motivazioni economiche, ma
fu anche importante per la composizione; Brahms non
produsse mai musica per opere, ma pose grande attenzione
alla scrittura per voce. Egli lasciò una battuta
divertente e significativa, che lega la sua storia di
scapolo a quella di mancato compositore d'opera:
«Scrivere un'opera sarebbe per me altrettanto difficile
che sposarmi. Ma probabilmente, dopo la prima
esperienza, ne farei una seconda!»
Nel 1862 soggiornò a Vienna, che dall'anno successivo
divenne il suo principale luogo di residenza. A Vienna
fu assai apprezzato, sviluppò relazioni e vi si stabilì
definitivamente nel 1878. Fu lì che avvenne il suo unico
incontro con Wagner e soprattutto, nel 1870, conobbe
Hans von Bülow, il grande direttore che divenne suo
amico e uno dei suoi principali estimatori.
Alla continua ricerca di perfezione stilistica, Brahms
fu assai lento nello scrivere e soprattutto nel
pubblicare ed eseguire le proprie opere, o almeno quelle
che egli considerava "importanti". La sua Prima sinfonia
(che von Bülow definì "la Decima di Beethoven") ebbe la
prima esecuzione solo nel 1876, a Bayreuth: il maestro
aveva già 43 anni e viveva di musica praticamente da
sempre.
Negli ultimi 20 anni di vita, Brahms poté infine
dedicarsi soprattutto alla composizione; sono gli anni
dei principali lavori per orchestra: le altre 3
sinfonie, il Concerto per violino, il Secondo Concerto
per pianoforte, fino ai magistrali capolavori
cameristici dell'ultimo periodo.
Morì a Vienna di un cancro — come suo padre — il 3
aprile 1897, pochi mesi dopo la sua amica di una vita,
Clara Schumann. Fu sepolto nel cimitero di Vienna, nel
"Quartiere dei musicisti".
L'estetica di Brahms — che fa di lui uno dei grandissimi
musicisti dell'800 — si fonda su una straordinaria
miscela di forme classiche rigorose, fondate su una
grande sapienza contrappuntistica e polifonica, e
spirito profondamente romantico, che si manifesta nel
magnifico colore musicale, nell'inventiva melodica,
nelle sorprendenti sovrapposizioni ritmiche.
Brahms, di fede luterana, rimase per tutta la vita
umanamente e eticamente tale. Tra le abitudini che non
lasciò mai, sino dall'infanzia, c'era la lettura della
Bibbia che gli era stata donata nell'anno della sua
nascita e dalla quale egli trasse i testi per le
composizioni corali sacre. La leggeva assiduamente e
fino alla morte rimase per lui uno dei libri più
importanti.
Il compositore tedesco, suo amico, Walter Niemann ha
dichiarato: "Il fatto che Brahms abbia iniziato la sua
attività creativa con la canzone popolare tedesca e
abbia chiuso con la Bibbia rivela il vero credo
religioso di questo grande uomo del popolo". |