Hans Rott, i fratelli Rosè, il violinista Krizianovskij.
Il sodalizio intellettuale e artistico con il
compositore Anton Bruckner, si rivelò "utile" anche in
campo lavorativo.
La prima composizione conosciuta di
Gustav Mahler, risalente al 1876 è un Klavierquartett in
la minore, nato come saggio per il conservatorio, di cui
si possiede il primo tempo e 27 battute del secondo. A
parte le composizioni distrutte o incomplete del periodo
giovanile, ci sono pervenuti Lieder per tenore e
pianoforte su testi composti dallo stesso Mahler,
dedicati alla giovinetta Josephine Poisl. Del 1880 è Das
Klagende Lied (Canto di lamento), ancora su testo
proprio. A seguire compose i cinque Lieder und Gesänge
aus der Jugendzeit (Canti della giovinezza, 1880-1883 e
1887-1890) e i Lieder eines fahrenden Gesellen (Canti di
uno in cammino o "Canti di un viandante", 1884).
Dopo aver completato gli studi al conservatorio Mahler
ebbe le prime esperienze nella direzione d'orchestra a
Bad Hall nel 1880, negli anni seguenti continuò la sua
carriera di direttore presso altri importanti teatri
d'opera dell'Europa centrale: Lubiana nel 1881, Olomouc
nel 1882, Vienna e Kassel nel 1883, Praga nel 1885,
Lipsia nel 1886 e Budapest nel 1888. Nel 1887 Mahler fu
chiamato a sostituire il celebre direttore Arthur
Nikisch per il ciclo l'Anello del Nibelungo di Richard
Wagner; il grande successo ottenuto contribuì ad
accrescere la sua fama ed il suo prestigio come
direttore sia fra i critici musicali sia presso il
pubblico. Analoga fortuna non ottennero invece le sue
composizioni: risalgono a questo periodo il
completamento dell'opera teatrale Die Drei Pintos di
Carl Maria von Weber, che riscosse critiche altalenanti
e non è riuscita ad entrare stabilmente nel repertorio
operistico, e la Prima sinfonia in re maggiore Il
Titano, ispirata all'omonimo romanzo di Jean Paul, che
fu più volte riveduta dall'autore anche a causa della
fredda accoglienza ricevuta.
Dal 1893 al 1896 Mahler trascorse i periodi di vacanza
estivi a Steinbach am Attersee in Alta Austria, località
in cui continuò la revisione della Prima Sinfonia (la
prima esecuzione era stata nel 1889), compose la Seconda
Sinfonia, abbozzò la Terza Sinfonia, e scrisse la
maggior parte dei Lieder del ciclo Des Knaben Wunderhorn
(in italiano Il corno magico del fanciullo), basato su
un famoso ciclo di poesie curato da Achim von Arnim e
Clemens Brentano.
Nel 1897 Mahler, che aveva allora 37 anni, ricevette
l'incarico di direttore della K. u K. Hofoper (Imperial
Regia Opera di Corte), vale a dire la posizione musicale
più prestigiosa dell'Impero austriaco; poiché si
trattava di un "ufficio imperiale" secondo la legge
austro-ungarica in vigore l'incaricato non poteva essere
di religione ebraica. Mahler, che mai era stato un ebreo
devoto e praticante, si convertì, per ragioni
pragmatiche, al cattolicesimo, religione che comunque
non gli era estranea: da ragazzo infatti era stato
corista in una chiesa cattolica, dove il maestro del
coro gli aveva anche insegnato a suonare il pianoforte.
Malgrado ciò, quella di Mahler non fu una conversione
sincera e aveva acconsentito con riluttanza al
battesimo, dopo il quale non andò mai in chiesa, eccetto
che per il suo matrimonio, né si confessò mai, e fu
spesso descritto come un agnostico, ma la sua produzione
musicale mostra elementi vicini ad un panteismo
naturalistico con ascendenze nietzscheane,
rappresentate, per esempio, dal I movimento della Terza
Sinfonia (una sorta di marcia per il risveglio del dio
Pan o della Natura) e nell'utilizzo, nel IV movimento,
di un testo tratto dallo Zarathustra; o ancora in uno
dei suoi ultimi capolavori, Das Lied von der Erde; anche
l'uso dell'inno cattolico Veni creator spiritus nella
prima parte della sua Ottava Sinfonia, congiuntamente
alle scene faustiane della seconda parte, sono declinati
più in senso panteistico che confessionale In ogni caso
lo spirito e lo stile ebraici rimangono ampiamente
presenti in tutta la sua musica, per esempio l'uso di
temi in stile Klezmer nel terzo movimento della Prima
Sinfonia.
Nel 1899 e nel 1910 egli diresse le versioni da lui
rivedute della Seconda e della Quarta Sinfonia di Robert
Schumann.
Nei dieci anni di direzione all'Opera di Vienna, Mahler
rinnovò profondamente il repertorio di quell'istituzione
musicale e ne migliorò la qualità artistica, riuscendo a
piegare sia gli esecutori sia gli ascoltatori alla sua
visione della musica e dell'arte. Quando egli ricevette
l'incarico, le opere più popolari erano il Lohengrin, la
Manon di Massenet, e Cavalleria rusticana; il nuovo
direttore decise un nuovo corso più concentrato verso il
repertorio del periodo classico, cominciando dalle opere
di Christoph Willibald Gluck e di Wolfgang Amadeus
Mozart, avvalendosi anche della collaborazione del
pittore Alfred Roller per la messa in scena di originali
produzioni del Fidelio, di Tristan und Isolde, e del
ciclo L'anello del Nibelungo.
Agli inizi del Novecento Vienna era una delle città più
grandi ed importanti del mondo, capitale di una grande
impero multinazionale nell'Europa Centrale e centro
molto vivace dal punta di vista artistico e culturale;
Mahler conosceva molti fra gli intellettuali ed artisti
che a quel tempo vivevano a Vienna, fra gli altri i
pittori Gustav Klimt ed Egon Schiele.
Mahler lavorava per nove mesi l'anno all'Opera di Stato,
gli restava così solo il periodo estivo per dedicarsi
alla composizione; egli era solito passare le estati a
Maiernigg sul lago Wörthersee ed in questa località
idilliaca compose quattro sinfonie (dalla Quinta
all'Ottava), i Rückert Lieder, i Kindertotenlieder
(Canti per i fanciulli morti), entrambi basati su poesie
di Friedrich Rückert, e Der Tamboursg'sell, l'ultimo dei
suoi lieder per Des Knaben Wunderhorn.
Nel giugno del 1901 Mahler si trasferì in una nuova
villa sul lago sempre a Maiernigg in Carinzia. Il 9
marzo 1902 Mahler sposò Alma Schindler, di vent'anni più
giovane e figliastra del noto pittore viennese Carl Moll.
Alma era musicista e compositrice, tuttavia il marito le
proibì di continuare a cimentarsi con la composizione,
anche se appartengono alla mano di Alma delle copie
manoscritte di alcune partiture di Gustav.[senza fonte]
Mahler interagì in modo creativo anche con altre donne,
fra cui la violista Natalie Bauer-Lechner, di due anni
più vecchia, che aveva conosciuto durante il periodo di
studi a Vienna. Alma e Gustav ebbero due figlie: Maria
Anna (detta Putzi, 1902-1907), che morì a quattro anni
di difterite nel corso delle vacanze estive a Maiernigg,
ed Anna (detta Gucki; 1904-1988), che, pure ammalatasi
dello stesso morbo, riuscì a guarirne e divenne da
adulta una scultrice.
Nel 1908 e per tre anni Mahler mutò il luogo delle
vacanze estive e della attività compositiva, e scelse un
maso in prossimità di Dobbiaco (Toblach), nota località
climatica dell'Alta Val Pusteria, nell'allora regione
storica del Tirolo. Ivi sostanzialmente compose la sua
Nona Sinfonia, Das Lied von der Erde e l'incompiuta
Decima.
Nel 1910 Mahler, colpito dalla scoperta del tradimento
della moglie, fu consigliato di rivolgersi a Sigmund
Freud, il quale lo incontrò una sola volta e quindi poté
dargli solo alcuni consigli, i biografi (Quirino
Principe e altri) riferiscono di un lungo colloquio di
tre, quattro ore; Freud, durante l'incontro, una lunga
passeggiata, seppe da Mahler che egli chiamava a volte
la moglie Alma col nome della madre: Marie, e quindi
formulò l'ipotesi (non la diagnosi) che Mahler fosse
affetto dal cosiddetto "complesso della Vergine Maria".
Alma Schindler smentì questo fatto, fortificando la sua
tesi con la prova che Mahler aveva difficoltà a
pronunciare la "r", e quindi sarebbe stato scomodo per
lui chiamarla Marie. Freud tempo dopo, ricordando
l'episodio dichiarò: «Ebbi la possibilità di ammirare le
capacità di penetrazione psicologica di quell'uomo di
genio. Nessuna luce illuminò ad un certo punto i sintomi
della sua nevrosi ossessiva. Era come scavare con un
bastoncino in un edificio misterioso».
Malato gravemente di cuore all'incirca dal 1907, Mahler
fu più volte costretto a sottoporsi a delicate terapie
mediche, e si rivolse invano a celeberrimi specialisti
che, però, non poterono far altro che constatare la
gravità del suo male, una endocardite maligna ed
incurabile. Tra i vari specialisti in cardiologia a cui
si rivolse, va ricordato il celebre batteriologo Andrè
Chantemesse, il quale fu un pioniere della scienza ma
anche un uomo assolutamente privo di tatto, che molto
rudemente informò il suo paziente dello stato del suo
male dicendo: "Non ho mai visto degli streptococchi
svilupparsi in una maniera così meravigliosa, guardi
questi filamenti, sembrano alghe marine!", lasciando
letteralmente Mahler ammutolito per l'orrore.
Tornato apposta a Vienna dall'America (dove risiedette
per circa un anno e dove ottenne strepitosi successi
concertistici), Mahler morì nel sanatorio Loew di Vienna
nell'anno 1911. I contributi alla sua biografia ci sono
dati dalla moglie Alma e dall'amica Natalie
Bauer-Lechner.
Il biografo e musicologo Henry-Louis de La Grange ha
dedicato gran parte della sua vita a raccogliere
materiale su di lui e a riportare la storia della sua
vita su dei libri.
La musicologia ha avuto a lungo difficoltà ad inquadrare
lo stile di Mahler. È risaputo che nelle sue
composizioni il profondo si unisce spesso al banale. E
proprio l'accusa di banalità è la più frequente fra i
suoi detrattori: nella prima sinfonia, il tema, noto a
tutti, di Fra Martino, trasformato in una marcia funebre
affidata ai contrabbassi, e in Sant'Antonio di Padova
predica ai pesci (uno dei lieder da Das Knaben
Wunderhorn, che Mahler trascrive poi per orchestra
facendone lo Scherzo della Seconda Sinfonia) si rileva
un carattere grottesco e in molte altre opere il
materiale tematico deriva dalla musica popolare o
addirittura bandistica, genere che il compositore
lamentava di non aver indagato a fondo.
Tra i più noti apologeti di Mahler ricordiamo Arnold
Schoenberg e Anton Webern, che diresse varie volte le
sue sinfonie (è ricordata in particolare la direzione
della ottava).
Mahler non rompe il linguaggio tonale, ma lo spinge fino
ai limiti delle possibilità. Quirino Principe indica un
passo della terza sinfonia: ad un certo punto appare una
triade di re minore dei corni che tocca la sensibile. Il
do diesis sale alla tonica, ma con molta attesa, e nella
nostra mente non c'è la tonica ma la sensibile:
addirittura lo stesso passaggio viene riproposto e senza
risoluzione. Non è forzato soltanto il sistema tonale,
ma anche il lato tecnico: è stato acutamente detto che
Mahler ottiene risultati con mezzi che non si adattano
affatto a ciò che vuole ottenere. È stata fatta una
interessante similitudine: Mahler raggiunge un paese
vicino non per la strada più semplice, ma facendo tutto
il giro del mondo.
Bisogna considerare che Mahler era separato dal
classicismo brahmsiano e dalla musica a programma
neotedesca; nelle sinfonie egli inseriva un "programma
interiore", basato sui suoi sentimenti. Il linguaggio
sinfonico è consapevolmente legato alla tradizione di
cui però piega al massimo le possibilità (aumentando a
dismisura anche la strumentazione orchestrale), creando
percorsi ricchi di una logica dispersiva e ambigua che
trova una disperata conciliazione nella perdita di un
centro tematico in mezzo a una caotica molteplicità. Il
suo stile nasce soprattutto dal dibattito sul "problema
sinfonico" aperto insieme all'amico Bülow. |