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Nato ad Amburgo il 3 febbraio 1809
e morto a Lipsia il 4 novembre 1847, fu un compositore,
direttore d'orchestra, pianista e organista tedesco.
Mendelssohn nacque ad Amburgo da un'aristocratica
famiglia di origine ebraica. Era figlio di Abraham,
banchiere, e nipote del filosofo Moses Mendelssohn.
Faceva parte di un'antica famiglia della nobiltà ebrea
che, per distinguersi da altri Mendelssohn, aveva
aggiunto al cognome originario quello di Bartholdy. Ebbe
tre fratelli, tutti musicisti, fra i quali emerse Fanny,
anch'essa compositrice, e alla quale Felix rimase
particolarmente affezionato per tutta la vita. Vissuto
in un ambiente colmo di stimoli culturali, iniziò
giovanissimo, con la madre, lo studio del pianoforte e
quando nel 1816 la famiglia si trasferì, per alcuni
anni, a Parigi continuò questo studio con M. Bigot de
Morogues.
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Tornati in Germania, a Berlino, i
Mendelssohn si convertirono al protestantesimo (1819) e
Felix mostrò di accettare la nuova religione con molta
convinzione, pur senza mai rinnegare le proprie origini
ebraiche. Felix non rimase sconvolto da questa scelta
del padre, poiché la spensieratezza e la sua saggezza
giovanile e prematura gli permettevano di pensare più
alla musica e alle arti che alla religione.
Il giovane Felix ebbe modo di maturare rapidamente,
grazie ai suoi genitori, assai colti, che fecero in modo
che gli venisse impartita un'educazione completa,
rivelandosi veloce nell'apprendimento della musica.
Sotto l'insegnamento di Ludwig Berger - allievo diretto
di Muzio Clementi - e della composizione con Carl
Friedrich Zelter, che gli insegnò ad amare la musica di
Bach e gli presentò, nel 1821, Goethe. L'anziano poeta
manifestò grande ammirazione per il giovane Mendelssohn,
tanto che lo invitò a suonare per lui per alleviare la
sua malinconia.
Mendelssohn si esibì nel suo primo concerto all'età di
nove anni, quando prese parte ad un'esibizione da camera
suonando in modo impeccabile il difficile Concerto
militare di Dussek. Si rivelò un compositore prolifico
fin dalla più tenera età, pubblicando il suo primo
lavoro, un quartetto per pianoforte, all'età di tredici
anni, ma in realtà aveva già al suo attivo uno svariato
numero di operette, musica da camera e pianistica.
Durante la giovinezza si concentrò sul suo lavoro nella
sua abitazione grazie ad un'Orchestra privata. Scrisse
le sue prime dodici sinfonie, che iniziarono ad essere
eseguite con regolarità solamente in tempi recenti,
durante i primi anni di adolescenza (più precisamente,
dai dodici ai quattordici anni). A quindici anni scrisse
la prima sinfonia per orchestra completa, op. 11 in Do
minore (1824), e la Sonata per viola in do minore, nel
1825 il celebre Ottetto per archi op.20, e a diciassette
l'Ouverture per il Sogno di una notte di mezza estate,
dall'omonimo lavoro teatrale - Sogno di una notte di
mezza estate - di William Shakespeare, forse il suo
primo grande successo. Oggi il brano più noto di tale
composizione è la "Marcia nuziale".
Tuttavia Mendelssohn intraprese non di rado viaggi per
l'Europa, incontrando le personalità di spicco della
musica di quel tempo. A Parigi nel 1825 ebbe modo di
conoscere Gioachino Rossini, Giacomo Meyerbeer e Luigi
Cherubini, responsabile in parte della carriera musicale
poi intrapresa da Felix, avendo dato un favorevole
giudizio al quartetto in si minore op. 3 (dedicato a
Goethe).
A Roma incontrò Hector Berlioz, con il quale instaurò
una duratura amicizia, pur non considerandolo un
musicista di gran livello.
Mendelssohn ebbe il merito di riportare alla luce la
musica di Johann Sebastian Bach, caduta in oblio in quel
periodo, in particolare la Passione secondo Matteo (mai
più interpretata dalla morte di Bach), di cui diresse
un'esecuzione (non integrale e rimaneggiata nella
strumentazione dal giovane Mendelssohn stesso) nel 1829,
con un grande successo che gli permise di guadagnare
un'ottima reputazione, e i cui effetti di riscoperta
verso la musica bachiana durano tutt'oggi.
Felix ebbe un ruolo determinante anche nella riscoperta
dei lavori di Mozart, dal quale (congiuntamente a Bach)
subì la maggior influenza musicale.
La sua vita si svolse su binari piuttosto convenzionali,
se comparata a quella di altri compositori
dell'Ottocento. Il suo matrimonio con Cécile Jeanrenaud
nel marzo del 1837 (la luna di miele, sulla Foresta
Nera, gli ispirò il concerto per pianoforte e orchestra
in re minore op.40) fu molto felice e fu coronato dalla
nascita di cinque figli.
Dal 1829 al 1832 fu in viaggio in Inghilterra, Svizzera,
Francia ed Italia (Venezia, Firenze, Roma e Napoli)
cogliendo quasi ovunque grande successo esibendosi come
pianista, organista e direttore d'orchestra.
Successivamente lavorò con molta intensità alle sue
opere, dividendosi tra la composizione e le tournée
Nel 1835 fu nominato direttore dell'orchestra del
Gewandhaus di Lipsia e nel 1843 fondò il Conservatorio
di Lipsia.
Patì di cattiva salute negli ultimi anni di vita,
problemi che gli impedirono in gran parte esibizioni
come pianista, e, come egli stesso dichiarò, soffrì di
una grave forma di depressione a causa della morte della
sorella Fanny nel maggio del 1847, alla quale dedicò il
così chiamato "Requiem per Fanny", ossia il quartetto
op. 80, in fa minore, sua ultima composizione di
spessore (fu completato nel settembre del 1847) opera
nella quale si riscontra per la prima volta una profonda
malinconia.
Morì nello stesso anno a causa di una serie di infarti
che portarono infine all'ictus, il 4 novembre 1847 alle
21.24, nella sua casa al numero 12 di Goldschmidtstrasse
a Lipsia, lasciando incompiuta l'ultima sua
composizione: il Christus. Fu sepolto nel
Dreifaltigkeitsfriedhof (il Cimitero della Trinità) a
Kreuzberg, quartiere di Berlino. Robert Schumann, suo
grande amico, dedicò alla sua memoria il brano
Rimembranze dell'Album per la gioventù. |