Iniziò a prendere lezioni di
composizione nel 1902; uno dei suoi primi lavori fu una
composizione per piano in fa maggiore, ma scritta senza
includervi il si bemolle. Appena fu in possesso delle
basi teoriche, iniziò a sperimentare, gettando le basi
del proprio stile musicale. Le sue prime opere risalgono
al 1908, quando aveva soli 17 anni.
Benché la famiglia non fosse propensa ad avviarlo alla
carriera musicale in così giovane età, nel 1904
Prokofiev si iscrisse al Conservatorio di San
Pietroburgo, superando i test di ammissione e
iscrivendosi alla classe di composizione pur essendo di
diversi anni più giovane dei suoi compagni di corso. Fu
visto come eccentrico e arrogante, fu spesso
insofferente verso l'istituzione scolastica, ritenuta
noiosa. Divenne amico di Boris Asafiev e di Nikolaj
Mjaskovskij, suo condiscepolo e sostenitore che in
futuro lo definirà «fenomeno luminoso e sano» sulla
rivista "Musika".
Al conservatorio studiò sotto la guida, tra gli altri,
del maestro Nikolaj Rimskij-Korsakov, guadagnandosi la
fama di enfant terrible e diplomandosi in composizione
nel 1909. Studiò anche con A.K. Liadov e orchestrazione
con N.N. Cherepnin. A.N. Essipova fu un eccellente
insegnante di pianoforte che getterà le basi per la
messa in pratica del suo stile aggressivo e opposto alla
tradizione, che suscitava particolare tedio nel
compositore. In questo periodo, prima del celebre Primo
concerto per Pianoforte e Orchestra Op. 10, scrisse
importanti pagine per pianoforte come la Toccata Op. 11,
Quattro pezzi Op. 3 e 4 oltre alla Sinfonia in Mi
minore. È con queste prime composizioni che si delinea
il suo stile, in cui la tonalità diventa un elemento
tirato al massimo con modulazioni repentine e frequenti
che tuttavia non alterano la plasticità e la nettezza
dei piani sonori. Il ritorno alla tonalità d'impianto in
Prokofiev è sempre un passaggio carico di violenza e di
interessanti e vivaci trovate timbriche (nel caso
dell'orchestra).
Nel 1910 muore suo padre e viene meno il suo sostegno
economico; fortunatamente il giovane compositore è già
noto ed apprezzato a sufficienza per potersi mantenere
con la propria arte. I suoi primi due concerti per
pianoforte vengono composti in questo periodo: il primo
nel 1912 (che suonerà due anni dopo per il Premio
Rubinstein) e il difficilissimo e virtuosistico secondo
nel 1913, con il quale intendeva affermarsi come
pianista-compositore.
Nel 1914 Prokof'ev lascia il conservatorio con i
migliori voti della propria classe e vince il premio
Anton Rubinstein come miglior studente di pianoforte.
Poco dopo parte per un viaggio a Londra, dove incontra
Claude Debussy, Maurice Ravel, Richard Strauss, Sergej
Djaghilev e Igor Stravinskij. Fu proprio con Djaghilev
che a Londra iniziò a comporre il suo primo balletto
(Ala e Lollij) poi rielaborato nel 1916 nella Suite
Scitica, composizione carica di ritmi selvaggi con forti
punti di contatto con Stravinskij.
Durante gli anni della prima guerra mondiale Prokof'ev
ritorna al conservatorio per studiare organo. Scrive
un'opera basata sul romanzo "Il giocatore" di Fëdor
Dostoevskij, ma le prove sono funestate da continui
problemi e la prima, nel 1917, viene cancellata per il
verificarsi degli avvenimenti della Rivoluzione di
febbraio, che fu salutata con gioia dal compositore.
Nell'estate dello stesso anno compone la sua prima
sinfonia, detta "la Classica", composta in uno stile
ispirato al neoclassicismo e a Joseph Haydn. Prokof'ev
disse che se Haydn fosse stato ancora vivo l'avrebbe
composta nello stesso modo, con poche variazioni al suo
stile. Dopo un breve soggiorno con sua madre a
Kislovodsk, nelle montagne del Caucaso e un'esecuzione
del 1915 a Roma al Teatro Augusteo del suo Secondo
concerto per pianoforte e orchestra, torna nel 1918 a
San Pietroburgo, ribattezzata Pietrogrado dopo lo
scoppio della guerra, deciso a lasciare almeno
temporaneamente la Russia. Nel 1918, all'età di 27 anni,
lascia quindi la sua terra natale e comincia a viaggiare
in Europa e in America.
Parigi, Londra e Chicago sono state per lui tappe
fondamentali, che hanno fortemente influenzato la sua
maturazione artistica. Il suo ritorno nell'Unione
Sovietica risale al 1923, quando volle partecipare alla
trasformazione sociale e culturale. Venne anche accusato
dall'apparato burocratico di Stalin di formalismo.
Nonostante questo inconveniente Sergej, continuando ad
elaborare la sua prodigiosa tecnica, divenne uno dei
massimi artisti che la scuola russa avesse prodotto in
quel periodo. La sua musica piaceva perché ironica,
talvolta sarcastica, ma soprattutto istintiva e
ritmicamente travolgente.
Arrivato a San Francisco, fu immediatamente comparato ad
altri illustri esiliati russi (come Sergej Rachmaninov);
si esibì con successo in un concerto solista a New York
che portò a diverse successive scritture. Siglò inoltre
un contratto per la produzione della sua nuova opera
L'amore delle tre melarance su testo di Carlo Gozzi, ma
la prima fu cancellata per la malattia e successiva
morte del direttore d'orchestra. L'annullamento
dell'opera costò a Prokof'ev la sua carriera negli Stati
Uniti; trovatosi presto in difficoltà finanziarie,
nell'aprile del 1920 rientrò in Europa, a Parigi.
Parigi era meglio preparata ad accogliere lo stile
musicale di Prokof'ev; lì riannodò i contatti con la
compagnia Balletti russi di Djaghilev e con Stravinskij,
oltre a riprendere alcuni lavori incompiuti come il suo
Terzo concerto per pianoforte e orchestra, che tra i
cinque è considerato il suo vertice creativo. L'amore
delle tre melarance alla fine debuttò nel 1921 a
Chicago, ma il pubblico fu piuttosto freddo e Prokof'ev
lasciò nuovamente gli Stati Uniti.
Si trasferì quindi, insieme alla madre, sulle Alpi
bavaresi per oltre un anno, ove si concentrò
principalmente sul lavoro di composizione, dedicandosi
in special modo all'opera L'angelo di fuoco,
interessantissima dal punto di vista sia estetico, sia
musicale: Prokofiev infatti contrappone i principi del
bene, rappresentati da un tema diatonico, a quelli del
male, rappresentati dal tema ottotonico, usato per
esempio anche da Stravinskij in Petrushka. I suoi ultimi
lavori vengono sentiti anche in Russia e Prokof'ev
riceve i primi inviti a tornare in patria, tuttavia
preferisce investire ancora sulla sua carriera europea.
Nel 1923 sposa la cantante spagnola Lina Llubera e si
trasferisce nuovamente a Parigi.
Nella capitale francese vengono eseguiti altri suoi
lavori (ad esempio la sua seconda sinfonia) ma la
critica è piuttosto tiepida, anche perché il compositore
russo non rappresenta più una novità. Nel 1927 le cose
cominciano invece a rimettersi al meglio; produce alcuni
lavori su commissione per Djaghilev ed inizia una serie
di concerti in giro per la Russia, salutati da
un'esecuzione trionfale di L'amore delle tre melarance a
Leningrado (Ex Pietroburgo). Bisogna notare che pur
essendo un'opera lungimirante con i suoi echi timbrici
orientali è ancora lontana dalle vette raggiunte per
esempio dalle opere Wozzeck e Lulù di Alban Berg,
composte rispettivamente nel 1925 e nel 1935.
Altre sue due vecchie opere (una di esse è "Il
giocatore") vengono eseguite in Europa e nel 1928 viene
prodotta la terza sinfonia, basata sull'inedita L'angelo
di fuoco. Negli anni 1931 e 1932 invece vengono
completati il quarto ed il quinto concerto per
pianoforte.
Un incidente d'auto nel 1929 gli danneggia leggermente
le mani, impedendogli di tenere una serie di concerti a
Mosca, ciò non gli impedisce comunque di seguire i
lavori di musicisti russi a lui contemporanei. A
guarigione avvenuta, inizia un nuovo tour negli Stati
Uniti, stavolta accolto calorosamente sull'onda dei suoi
successi europei. Al tour statunitense ne segue un altro
attraverso l'Europa.
Nei primi anni trenta Prokof'ev torna a desiderare il
rientro in Russia, dove sposta il più possibile dei suoi
debutti e dei suoi lavori su commissione. Altro lavoro
di questo periodo è il balletto Romeo e Giulietta,
creato su commissione per il teatro Kirov di Leningrado
ed oggi uno dei suoi lavori più famosi.
Sono del periodo dei viaggi anche i balletti Chout (La
favola dei buffoni, 1915-1920), Le pas d'arcier (Il
passo d'acciaio, 1925), Le fils prodigue (Il figliol
prodigo, 1928) e Sur le Borysthène (Sul Dnepr, 1930) e
altre composizioni come l'Ouverture su temi ebraici, il
Primo concerto per violino e orchestra, la Quarta
sinfonia, con elementi derivanti dalla Suite Scitica e
il Concerto per violoncello e orchestra, Op.58 più i
principali lavori da camera e per pianoforte.
Nel 1936 Prokof'ev e famiglia tornano definitivamente in
Russia. In quel periodo la politica ufficiale
dell'Unione Sovietica verso la musica era regolamentata
dall'"unione dei compositori", che stabiliva quali
fossero i generi di musica accettabili. L'esclusione
delle influenze straniere porterà nei decenni
all'isolamento della comunità artistica sovietica dal
resto del mondo. In questo clima Prokof'ev si dedica
alla composizione di musica per bambini (Tre canzoni per
bambini, Pierino e il lupo tra le altre) nonché alla
monumentale Cantata per il ventennale della Rivoluzione
d'Ottobre, che tuttavia non verrà mai eseguita
pubblicamente. Anche il debutto dell'opera Semën Kotko
verrà posposto perché il suo produttore Vsevolod
Mejerchol'd viene arrestato e condannato a morte.
Nel 1941 Prokof'ev subisce il suo primo attacco
cardiaco. Ne seguiranno altri, che produrranno un
graduale declino delle sue condizioni di salute. A causa
della guerra, diverse volte venne trasferito al sud
insieme a molti altri artisti; il disagio subito dalla
famiglia, unito alla relazione con la venticinquenne
Mira Mendelssohn lo porterà al divorzio dalla moglie
Lina, che avverrà sette anni dopo. È tuttavia da
menzionare che in quegli anni il matrimonio con
cittadini non sovietici era considerato illegale, ed è
possibile che la rottura del matrimonio sia stata in
qualche modo forzata.
La guerra ispirò a Prokof'ev l'opera Guerra e pace, a
cui lavorerà per due anni, alternandolo alle musiche per
i film di Sergej Eizenstejn (Ivan il Terribile,
Aleksandr Nevskij, di cui raccoglierà i brani
nell'omonima cantata, e Il tenente Kije). L'opera
tuttavia subì numerose revisioni imposte dall'"unione
dei compositori" e non debuttò mai.
Nel 1944 si trasferisce in una tenuta fuori Mosca e
compone la sua quinta sinfonia Op. 100, che risulterà
essere la sua opera più apprezzata dal pubblico. Poco
dopo, subisce una brutta caduta, dai cui postumi non si
riprenderà mai completamente e che ridurrà drasticamente
la sua produttività negli ultimi anni. Il periodo della
guerra è segnato anche dalla composizione delle tre
"sonate di guerra", per pianoforte, la 6, la 7 e la 8,
in cui appaiono ruggire gli echi di un nuovo corso
storico che lascia attonita e ammutolita un'intera
generazione. Specialmente la settima sonata, nel suo
celebre e travolgente finale in tempo irregolare (7/8) e
la lunga, tormentata e complessa ottava sono i cavalli
di battaglia delle nuove generazioni di virtuosi
interpreti.
Prokof'ev ebbe il tempo di scrivere la sua sesta
sinfonia e la sua nona sonata per pianoforte, per
Sviatoslav Richter, prima che il partito cambiasse
opinione riguardo alla sua musica. Con la fine della
guerra l'attenzione del partito tornò a rivolgersi
all'interno del paese, stringendo ulteriormente il
controllo sulle produzioni degli artisti locali.
Improvvisamente, la musica di Prokof'ev viene vista come
un grave esempio di formalismo e inadatta, se non
pericolosa, per il popolo sovietico. La deliberazione
del comitato centrale del partito comunista del 10
febbraio 1948 affermava che la sua musica "peccava di
intellettualismo e di perversioni formalistiche, era
complicata ed astratta, avulsa dalla realtà e contenente
gravi errori formalistici e naturalistici".
Il 20 febbraio 1948 la moglie Lina viene arrestata con
l'accusa di spionaggio - lei si difese dicendo che stava
solo cercando di inviare denaro alla madre in Spagna
attraverso l'ambasciata - e condannata a vent'anni di
detenzione; la pena verrà tuttavia interrotta alla morte
di Stalin e Lina lascerà l'Unione Sovietica. Sempre nel
1948 Prokof'ev sposa Mira.
I suoi ultimi progetti di opera vengono cancellati dai
programmi del teatro Kirov e questo, in combinazione con
la declinante salute, causa il graduale ritiro di Prokof'ev
dalle scene. La sua ultima opera è la settima sinfonia,
presentata al pubblico nel 1952, un'opera dal sapore
dolceamaro per la quale fu chiesto all'autore di
introdurre un lieto fine.
Morì il 5 marzo per una emorragia cerebrale. Lo stesso
giorno, 50 minuti dopo, morì anche Stalin. La notizia
della sua morte passò pressoché inosservata perché le
autorità sovietiche, per focalizzare meglio l'attenzione
sulla morte di Stalin, imposero alla stampa di dare la
notizia solo una settimana dopo. Al suo funerale,
organizzato il giorno seguente a quello dello statista,
parteciparono solamente 40 persone. È sepolto al
cimitero di Novodevicij, a Mosca. Lina Prokof'eva
sopravvisse al marito fino al 1989, quando si spense a
Londra.
Prima del suo ritiro causato dalla debilitazione a cui
la sua salute fu soggetta Prokofiev continuò a lavorare
da professionista scrivendo altre opere, oltre alla già
citata Guerra e Pace: Matrimonio al convento (1940-46) e
La storia di un vero uomo (1947-48). Scrisse anche il
balletto Cenerentola (1940-45), le musiche di scena per
Le notti egiziane (1933-34), le già citate musiche per
film e il balletto La favola del fiore di pietra
(1948-50), su libretto di Mira Mendelssohn e Leonid
Lavrovsky.
Per il suo eclettismo qualcuno lo definì un "musicista
al quadrato". È ricordato anche perché fu uno dei primi
artisti a lavorare nella settima arte, cioè il cinema
come compositore di colonne sonore. Per queste sue
caratteristiche uniche Sergej Prokof'ev viene definito
uno dei più eclettici compositori del ‘900. |