La musica è parte della tradizione di famiglia: sia il
padre che il nonno di Rachmaninoff avevano suonato il
piano. Alexander Siloti, il cugino del futuro
compositore, era già un pianista famoso e stava
diventando molto conosciuto proprio nel periodo in cui
nasce Sergei.
All'età di sei anni l'artista in erba segue la sua prima
lezione di piano con Anna Ornatsky, insegnante del
conservatorio di San Pietroburgo. A questo proposito è
bene ricordare che Rachmaninoff è stato anche un enorme
virtuoso del suo strumento. Ci rimangono alcune sue
incisioni di suoi pezzi o di composizioni di compositori
del passato (su tutti: Chopin), che dimostrano un
geniale approccio allo strumento e una visionaria tempra
d'interprete.
La stessa Ornatsky, impressionata dalla naturale abilità
del piccolo, lo raccomanda per una borsa di studio al
conservatorio di San Pietroburgo nel 1881. Dall'età di
nove anni inizia formalmente le lezioni al
conservatorio, poi diventate l'interesse principale,
oltre ai giochi con gli amici (marinava addirittura la
scuola, con grave nocumento del rendimento).
Suo padre intanto disperde tutto il patrimonio della
famiglia lasciando Lubov e i bambini quasi in miseria.
Senza soldi e con la minaccia che il figlio potesse
essere espulso dal conservatorio, Lubov chiede aiuto ad
Alexander Siloti. Si decide così che Sergei avrebbe
continuato a studiare grazie al mecenate, ma questa
volta al conservatorio di Mosca, dove diviene allievo di
Nikolai Zverev.
Questi era conosciuto come rigido didatta e i suoi duri
piani giornalieri resero in poco tempo il giovane
Rachmaninoff calmo e disciplinato.
Le dure serate musicali alle quali partecipano molti dei
musicisti russi sono combinate con l'inflessibile regime
vigente in Russia. Ma c'è ben altro per cui il musicista
dovette esser grato a Zverev: presso il suo salotto ebbe
infatti modo di conoscere Chaikovsky con cui
Rachmaninoff strinse subito una forte amicizia e che
ebbe un'influenza importantissima sui suoi anni
giovanili.
Sotto le direttive di Sergei Taneyev e Anton Arensky
(altri due validi compositori, oggi ingiustamente
dimenticati malgrado le ottime pagine presenti nel loro
catalogo), si perfeziona nel contrappunto e
nell'armonia, iniziando fra l'altro a scrivere
composizioni personali. Di queste le migliori sono il
"tone poem" Prince Rostslav e il suo Primo Concerto per
Pianoforte, che già mette in luce alcune sue
caratteristiche (fra tutte, come detto, un forte senso
melodico).
In questo periodo, vedono la luce anche alcuni pezzi per
pianoforte e alcune canzoni. Ben presto il comporre
diviene una vera e propria necessità.
Questo aspetto inedito della sua personalità non piace a
Zverev, convinto che sia solo uno spreco del suo talento
alla tastiera. I due non giungeranno mai ad un accordo e
così Rachmaninoff si trasferisce nella classe di suo
cugino, il benemerito Alexander Siloti. Ma Sergei
scalpita: chiede di fare il suo esame finale anticipando
di un anno, in modo da uscire in fretta dall'ambiente
forse un po' asfittico del Conservatorio. Nel 1891
sbalordisce la commissione d'esame con alcune magistrali
esecuzioni, che lo laurea a pieni voti.
Sempre più assorbito dalla composizione va avanti a
studiare teoria musicale all'interno di quella
prestigiosa istituzione. Per il diploma di composizione
porta "Aleko", la sua unica opera lirica, scritta in
quindici giorni e acclamata dalla giuria. L'opera
ottiene anche la Great Gold Medal.
Nello stesso periodo compone anche il celebre Preludio
in Do Diesis Minore, brano pianistico a cui il suo nome
è tuttora legato in modo indissolubile.
Ormai per il giovane musicista è ora di fare il grande
passo verso il professionismo. Conosce Karl Gutheil,
editore in cerca di nuove composizioni che compra una
manciata di sue composizioni, inclusa "Aleko" e il
Preludio. Il successo commerciale è entusiasmante:
Rachmaninoff può cominciare a toccare con mano i frutti
del suo lavoro. Gutheil rimase l'editore di Rachmaninoff
fino alla morte, avvenuta nel 1943.
Verso la fine dell'Ottocento la fama di questo musicista
russo dall'invenzione melodica sopraffina si espande in
tutto il mondo, attraendo l'attenzione non solo del
pubblico ma anche, di conseguenza, quello dei
giornalisti. Uno di questi in particolare, il critico e
compositore francese Cesar Cui, un giorno fa visita alla
dacia di Rachmaninoff a Ivanokva e compone sotto i suoi
occhi una breve melodia: chiede un parere
all'esterrefatto Rachmaninoff il quale, senza troppi
complimenti, risponde con un secco 'no'. La decisione di
non illudere Cui si risolve purtroppo in continui e duri
attacchi critici nei confronti delle performance di
Rachmaninoff.
Nel gennaio 1895 inizia a pensare al suo primo lavoro
orchestrale, la Prima Sinfonia. La composizione
dell'opera richiederà otto mesi di duro lavoro e verrà
eseguita prima assoluta a San Pietroburgo, cinque giorni
prima del ventiquattresimo compleanno di Rachmaninoff.
Il concerto si risolve in un vero disastro, la
composizione viene accolta malissimo, ferendo il giovane
Sergei nel profondo. Esce da questa esperienza
semplicemente distrutto. Colpa della dèbacle è forse
anche da attribuire all'illustre Glazunov, il direttore
d'orchestra di quella Prima. Pare infatti che quella
sera fosse ubriaco, tanto che a fine concerto Sergei
andò in camerino e disse "Sono sorpreso che un uomo
di un così grande talento possa condurre così male".
La cosa non sorprende se pensiamo che Glazunov era un
uomo che nascondeva bottiglie di liquore dietro alla
cattedra durante le lezioni al conservatorio, bevendole
di nascosto attraverso una cannuccia (notizie che
arrivano da Shostakovich, il quale ebbe la ventura di
essere un suo allievo).
Di fatto quei fischi gettano Rachmaninoff nella più cupa
depressione. Non sembra in grado di riprendersi e gli
anni seguenti vedono un preoccupante inaridirsi della
vena creativa.
Tuttavia l'attività musicale rimane sempre ai massimi
livelli. Ottenuta una posizione importante in un teatro
privato di Mosca, conduce rappresentazioni di Gluck,
Serov, della "Carmen" di Bizet e della "dama di Picche"
del suo idolo, Chaikovsky.
Il suo talento come conduttore è riconosciuto da tutti,
anche se in Occidente il suo nome è poco conosciuto.
Come direttore d'orchestra fa la sua prima comparsa a
Londra nel 1899, dove esegue per l'occasione il suo
stupendo poema sinfonico "The Rock", concedendo alcuni
bis al pianoforte: suona il suo Preludio in do diesis e
la commovente "Elegia".
Questi nuovi successi e l'aiuto degli amici che lo
circondano donano nuova energia al compositore; qualcuno
afferma che Rachmaninoff in quel periodo si sottoponesse
anche a sedute di ipnosi per riconquistare la fiducia in
se stesso.
Più deciso di prima riprene a comporre. Scrive gli
abbozzi per il Secondo Concerto per pianoforte, che
completerà nell'Ottobre del 1901. Si tratta di un
capolavoro, anche se è musica per certi versi fuori
dalle temperie culturali che agitavano le menti
artistiche più all'avanguardia (basti pensare che in
quegli stessi anni operava in Francia un certo Debussy).
Scrive più musica in questo periodo che quanta ne
avrebbe scritta durante tutto il resto della sua vita.
Mette su cartta la Seconda Sinfonia, il Terzo Concerto
(un vero sesto grado del virtuosismo), e parti del
Quarto, due opere, "Il cavaliere avaro" e "Francesca da
Rimini", le maggiori opere vocali (inclusi "The Bells e
the All-night Vigil"), le sonate per piano, il
ripensamento del suo Preludio per piano e oltre settanta
lieder. Tutte opere accolte con calore, soprattutto in
Occidente e negli Stati Uniti, dove riesce a crearsi un
nome anche come strumentista.
Questo successo occidentale si riflette positivamente
anche sulla sua carriera in Russia, dove ben presto
diventa uno dei compositori più stimati.
Dopo la rivoluzione d'Ottobre del 1917 Rachmaninoff
comincia a trovare insopportabile l'atmosfera che si
respira in Russia; ciò lo spinge a lasciare la sua amata
terra.
Virtualmente senza danaro e con la consapevolezza che la
proprietà della sua famiglia è stata demolita dai
rivoluzionari, decide con la famiglia di lasciare i
tumulti di Russia.
Con un repertorio che consisteva delle composizioni
proprie e alcune di Chopin, Liszt e Chaikovsky, accetta
offerte per esibirsi un po' in tutto il mondo (anche se
il suo terreno d'elezione, in questo, furono sempre gli
Stati Uniti).
Passò così i successivi 25 anni studiando per ampliare
il repertorio e vivendo la vita del pianista
internazionale, con l'involontario ma deleterio
risultato di poter comporre sempre meno.
Oggi la sua produzione è finalmente riconosciuta per il
suo valore, anche se
sono ancora tante le opere di questo eccelso musicista
che meriterebbero di venir divulgate.
Sergei Rachmaninoff muore a Beverly Hills il 28 marzo
1943. |