Dal 1959 al 1964 ricopre il ruolo
di direttore artistico all'Opera di Vienna; è ospite
principale del Teatro alla Scala di Milano (direttore
unico della stagione di Opera Tedesca) fino al 1964,
Ospite dell'Orchestra RAI di Roma per alcune sporadiche
performances (tra cui il Pélleas et Mélisande di Débussy
in forma di concerto, il Flauto Magico in forma di
concerto, la Messa dell'Incoronazione di Mozart di
fronte a Papa Paolo VI, L'oratorio "A Child of our Time"
di Michael Tippett ed altri) , e dal 1969 al 1971
diventa il direttore principale dell'Orchestre de Paris.
Nel 1967 fonda il Festival di Pasqua di Salisburgo.
Perfezionismo estremo, capacità di ricerca e
sperimentazione faranno di Karajan un interprete sempre
all'avanguardia sia nei confronti del repertorio
classico che di quello contemporaneo.
Herbert von Karajan apparteneva ad una famiglia
alto-borghese salisburghese di origine greca. Il suo
trisavolo, Georg Johannes Karajannis, nacque a Kozani,
una città dell'allora Impero ottomano (oggi si trova
nella Macedonia greca) e nel 1767 partì per Vienna per
poi stabilirsi a Chemnitz in Sassonia. Qui lui e suo
fratello divennero due agiati e conosciuti commercianti
di tessuti della Sassonia ed entrambi, il 1º giugno
1792, vennero premiati per i loro servigi con un titolo
nobiliare da Federico Augusto I di Sassonia. Il nome
Karajannis divenne così Karajan.
Herbert von Karajan nacque a Salisburgo come Heribert
Ritter Karajan nel 1908. Era figlio secondogenito di
Ernst von Karajan e di Martha Kozmac, originaria
dell'odierna Slovenia. Il padre Ernst, medico di
professione, era una figura di spicco della sanità
salisburghese. Esercitava il ruolo di primario nel
reparto di chirurgia generale di un ospedale del luogo
ed era anche un buon clarinettista. Il giovane Karajan,
che in origine avrebbe voluto fare l'ingegnere e si era
persino iscritto al Politecnico a Vienna dove vi studiò
per soli due anni dal 1926 al 1928, dal 1916 al 1926 si
formò al Mozarteum di Salisburgo, dove venne
incoraggiato dal suo maestro Bernhard Paumgartner a
studiare direzione d'orchestra anziché intraprendere la
carriera di pianista.
Sulle orme del fratello Wolfgang, di due anni più
grande, che in seguito diverrà ricercatore di
elettrotecnica, nonché un buon organista (fonderà un
piccolo ensemble, ma si farà soprattutto apprezzare come
raffinato costruttore artigianale di organi conosciuto
soprattutto negli Stati Uniti dove in seguito emigrerà),
il giovane Herbert intraprende lo studio del pianoforte
a soli quattro anni e dopo un anno è già in grado di
esibirsi in pubblico. A diciotto anni esordisce come
pianista professionista, a ventun anni inizia a
sostenere le prime prove direttoriali.
Nel 1929 diresse Salomè nel Festspielhaus di Salisburgo
e dal 1929 al 1934 ricoprì la carica di primo Maestro di
cappella al teatro statale di Ulma (Germania) dove
diresse la ripresa (nello Stadttheater di Ulm) di "Le
nozze di Figaro" di Wolfgang Amadeus Mozart sempre nel
1929.
Nel 1933 fece il suo debutto come direttore al Festival
di Salisburgo dirigendo le musiche per la "Scena della
notte di Walpurg" nella produzione di Max Reinhardt del
Faust. L'anno seguente diresse per la prima volta i
Wiener Philharmoniker, sempre a Salisburgo. Il 1933 fu
anche l'anno nel quale venne ufficialmente ratificato
l'ingresso di Karajan nel partito nazionalsocialista,
sebbene venne postdatato al 1935, quando egli presentò
effettivamente domanda per entrarvi ('Aufnahmegruppe der
1933er, nachgereichte').
Dal 1934 al 1941 diresse concerti sinfonici ed
operistici al teatro d'opera di Aachen.
Nel 1937 Karajan venne nominato il più giovane "Generalmusikdirektor"
della Germania e fu direttore ospite a Bruxelles,
Stoccolma, Amsterdam ed altre città.
Nel 1937 Karajan fece il suo debutto con i Berliner
Philharmoniker ed all'Opera di Stato di Berlino con
Fidelio. Ottenne, però, un maggior successo con il
Tristan und Isolde e venne acclamato da un noto critico
berlinese (Edwin van Der Null, che, a causa di questo
commento ritenuto palesemente contrario all'altro divo
del regime, Wilhelm Furtwängler, venne poi spedito sul
fronte russo alla prima occasione e su ordine personale
di Hermann Göring) come "Das Wunder Karajan" ("Il
miracolo Karajan" - 1938). Stipulò un contratto con la
Deutsche Grammophon: la sua prima registrazione fu
l'Ouverture del mozartiano Die Zauberflöte, realizzata
con la Staatskapelle Berlin nel 1938.
Adesione al partito nazista
Un argomento da sempre controverso è l'adesione di
Karajan al partito nazista. Herbert von Karajan aderì al
partito nazista nel 1933 a Salisburgo, dove era nato,
diventandone il membro nr 1.607.525. Tanto poco era
interessato al partito, che non ritirò neppure la
tessera. Di fronte alle rimostranze del partito, che in
seguito alla verifica effettuata dall'ufficio generale
del partito nazista, ne dichiarò l'invalidità, fu
costretto a rinnovare la sua iscrizione nel 1935
(tessera nr 3.430.914.). Ambizioso e desideroso di
ottenere un incarico prestigioso, la tessera fu il
contraltare che dovette pagare per ottenere il posto di
direttore musicale ad Aquisgrana. Altro motivo: scelse
di restare a lavorare in Germania, e questo lo obbligava
in qualche modo a scendere a patti con il regime di
Hitler. All'inizio i rapporti con il partito furono
buoni. Per celebrare l'invasione tedesca dell'Austria
compose l'Anschluss Sonate e accettò di dirigere nelle
capitali europee occupate per celebrare il trionfo
militare con un concerto, cosa che del resto fece anche
Wilhelm Furtwängler (come testimoniano numerosi
filmati). Dopo una esecuzione del Tristano e Isotta di
Wagner, un critico berlinese parlò di «Das Wunder
Karajan», il «miracolo Karajan». I nazisti, in
particolare Joseph Göbbels, iniziarono a usare Karajan
come strumento per mettere in difficoltà Wilhelm
Furtwängler, che, come è noto, non prese mai la tessera
nazista.
Ben presto però i rapporti tra Karajan e i nazisti si
guastarono. Hitler non lo amava, preferendogli Wilhelm
Furtwängler. Inoltre, ostili al cristianesimo, i nazisti
proibirono che si suonasse musica sacra. Karajan per
tutta risposta mise in programma la Messa in Si Minore
di Johann Sebastian Bach. Il giovane direttore era
inoltre un sostenitore di Paul Hindemith, le cui opere i
nazisti ritenevano musica “degradata”. Nel 1941 dirige I
maestri cantori di Norimberga al Teatro dell'Opera di
Roma.
I rapporti si guastarono definitivamente quando il 22
ottobre 1942 Karajan sposò in seconde nozze Anita
Gütermann, di origini ebree (Viertel-Judin), l'unica
erede di una famiglia di industriali, che producevano
cucirini di seta. In precedenza, Karajan aveva sposato
nel luglio del 1938 il soprano d'operetta Elmy Holgerlöf,
originaria di Friburgo in Brisgovia, dalla quale
divorziò quattro anni dopo. Con la Gütermann, Karajan
convivrà per 16 anni fino al 1958, anno quest'ultimo in
cui conobbe nell'estate, durante un fine-settimana a
Saint-Tropez in Costa Azzurra a bordo di uno yacht la
diciottenne francese Eliette Mouret, una ragazza bionda
orfana di padre, che era stata scoperta e ingaggiata
dallo stilista Christian Dior in qualità di fotomodella,
e con il quale aveva già iniziato a posare per il suo
atelier a Parigi poco tempo prima. Karajan ed Eliette
Mouret, oggi divenuta una nota mecenate di spettacolo a
Salisburgo ma con la passione della pittura che in
gioventù praticava frequentemente anche seguendo i
preziosi consigli del pittore francese Marc Chagall, si
sposarono nell'ottobre di quello stesso anno, dopo un
incontro a dir poco singolare e travolgente. Dall'unione
nacquero rispettivamente nel 1960 e nel 1964 le due
figlie Isabelle e Arabelle.
Da quel momento, alcuni amici consigliarono a Karajan di
fuggire dalla Germania. Seguirono alcuni anni buii, nei
quali Karajan e la moglie Anita si rifugiarono in
Italia, inseguiti sia dai nazisti sia dagli
anglo-americani. Dopo la guerra, Karajan dovette subire
un lungo processo di denazificazione, nel corso del
quale non poté dirigere per alcuni anni. Il primo
incarico gli fu conferito nel 1946 al Festival di
Lucerna e Karajan serbò gratitudine a Lucerna per tutta
la vita. Non dimenticò mai quel gesto ed ogni fine
estate tornò a Lucerna fino al 1988, a pochi mesi dalla
morte. Bisogna aspettare il 1946 per vedere Karajan
salire sul podio del direttore per il suo primo concerto
dalla fine della guerra a Vienna con i Wiener
Philharmoniker, ma dovette successivamente subire, da
parte delle autorità d'occupazione russe, il divieto di
prender parte ad altri pubblici concerti in qualità di
direttore a causa della sua passata appartenenza al
partito nazista. Nell'estate dello stesso anno partecipò
anonimamente al Festival di Salisburgo, curando la
concertazione di una rappresentazione de Le nozze di
Figaro. L'anno successivo ottenne il permesso di
riprendere la sua attività di direttore. In questo
periodo scrisse alcune opere di musica da camera.
Nel 1948 Karajan divenne direttore artistico della
Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna e diresse anche
l'orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Tuttavia la
sua attività principale in questo periodo furono le
sessioni di registrazione a Londra con la neonata
Philharmonia Orchestra, l'orchestra fondata da Walter
Legge, di cui divenne direttore principale dal 1949 al
1960.
Nella stagione 1950-1951 dirige la prima
rappresentazione di Tannhäuser con Elisabeth Schwarzkopf
e Don Giovanni (opera) con Mario Petri, la Schwarzkopf,
Victoria de los Angeles, Alda Noni, Giuseppe Taddei e
Sesto Bruscantini alla Scala.
Nel 1951 diresse la prima rappresentazione in forma di
concerto al Musikverein - nella Goldener Halle - di
"Aida" di Giuseppe Verdi (Dragica Martinis nel ruolo
principale). Karajan mai diresse alla Volksoper. Sempre
nel 1951 e nel 1952 incise il terzo atto de Die Walkure
per la Columbia a Bayreuth, a seguito delle grandi
rappresentazioni da lui dirette per il primo anno del
Festival. Ancora nel 1951 diresse al Festspielhaus di
Bayreuth L'oro del Reno con Elisabeth Schwarzkopf, Die
Walküre con Astrid Varnay, Siegfried con Wilma Lipp, Il
crepuscolo degli dei ed I maestri cantori di Norimberga,
e nel 1952 Tristano e Isotta; al termine dell'ultima
rappresentazione di quest'ultima, litigò furiosamente
con l'allora direttore artistico del teatro Wieland
Wagner, a causa della regia dell'opera, curata da Wagner
stesso. Da quel momento in poi Karajan non ritornò mai
più a Bayreuth.
Nel 1953 nel Teatro alla Scala di Milano il maestro
dirige, di Carl Orff, la première in concerto di
"Trionfo d'Afrodite" e la prima rappresentazione
completa di "Carmina Burana", "Trionfi" e "Trionfo di
Afrodite" e la ripresa di Lohengrin di Richard Wagner.
Nello stesso anno dirige al Teatro La Fenice di Venezia
un concerto sinfonico con Arturo Benedetti Michelangeli
ed un altro concerto con l'Orchestra Sinfonica di Torino
della Radio Italiana. Sempre nel 1953 dirige Don
Giovanni (opera) con Elisabeth Schwarzkopf, Sesto
Bruscantini e Rolando Panerai al Teatro dell'Opera di
Roma.
Nel 1955, venne nominato direttore musicale a vita dei
Berliner Philharmoniker, come successore di Wilhelm
Furtwängler.
Nel 1956 dirige prima alla Scala, poi alla RIAS di
Berlino e poi nella Staatsoper di Vienna la ripresa di
"Lucia di Lammermoor" di Gaetano Donizetti.
Dal 3 al 9 agosto 1956 dirige alla Scala di Milano la
registrazione de "Il Trovatore" di Giuseppe Verdi con
Maria Callas nel ruolo di Leonora e Giuseppe Di Stefano
in quello di Manrico.
Dal 1956 al 1964 assunse egli anche l'incarico di
direttore artistico dell'Opera di Stato di Vienna
succedendo al direttore d'orchestra Karl Böhm.
Collaborò strettamente con i Wiener Philharmoniker ed il
Festival di Salisburgo, di cui divenne direttore
artistico nel 1959; particolarmente importante fu
l'incarico che ricevette nel 1960 di dirigere lo
spettacolo inaugurale della nuova sede del Festival, la
Grosses Festspielehaus; in quell'occasione diresse il
Gloria della Messa K 427 di Mozart e Der Rosenkavalier
di Richard Strauss. Nello stesso anno diresse la ripresa
nell'Altes Festspielhaus di Salisburgo di Don Giovanni
di W.A Mozart. Nel 1963 dirige la prima rappresentazione
nella Staatsoper di Vienna di "L'incoronazione di Poppea"
di Claudio Monteverdi. Nel 1964 dirige il nuovo
allestimento nel Großes Festspielhaus di Salisburgo di
Elektra. Nel 1966 dirige anche un'interessante
produzione per la Staatsoper di Vienna dell'opera
Assassinio nella cattedrale su libretto in traduzione
tedesca, basata sull'omonimo dramma di T.S. Eliot su
musiche di Ildebrando Pizzetti.
Nel 1967 diede vita anche al Festival di Pasqua, e nel
1973 al Festival di Pentecoste sempre a Salisburgo, in
cui per la prima volta i Berliner Philharmoniker
suonavano in un teatro, accompagnando cantanti
direttamente sulla scena; Karajan stesso investiva parte
dei propri soldi, rischiando in proprio, e non veniva
scritturato, come invece accadeva per i direttori
ospiti; la direzione artistica sarebbe rimasta
responsabilità del direttore artistico dei Berliner
Philharmoniker anche dopo la sua reggenza.
Nel Großes Festspielhaus di Salisburgo il maestro ha
diretto le riprese di: Die Walküre a Pasqua e la
"Carmen" di Bizet nel 1967 Il Ring di Wagner verrà
eseguito continuativamente sino al 1970; "Il dissoluto
punito ossia Il Don Giovanni" di W.A. Mozart nel 1968
Otello di Giuseppe Verdi nel 1971; "Le nozze di Figaro"
di W.A. Mozart nel 1972; "Tristan und Isolde" a Pasqua e
"Le nozze di Figaro" di W.A. Mozart 1973; "Die
Meistersinger von Nurnberg" a Pasqua e "Die Zauberflöte"
di W.A. Mozart nel 1974; "La Boheme" di G.Puccini a
Pasqua e "Le nozze di Figaro" di W.A. Mozart e la prima
rappresentazione di Don Carlos di Verdi nel 1975; "Le
nozze di Figaro" di W.A. Mozart, "Don Carlos" di Verdi e
la prima rappresentazione di "Salome" di Richard Strauss
nel 1976; "Don Carlos" di Verdi nel 1977 e nel 1978; la
prima rappresentazione di "Aida" di Verdi nel 1979;
"Parsifal" a Pasqua e Falstaff di Verdi nel 1981; "Die
Fliegende Hollander" a Pasque e "Der Rosenkavalier" di
R. Strauss nel 1983; "Lohengrin" a Pasqua e "Der
Rosenkavalier" di R. Strauss nel 1984. "Carmen" di
G.Bizet nel 1985 "Don Carlo" di G.Verdi nel 1986 "Don
Giovanni" di W.A.Mozart nel 1987 "Tosca"di G.Puccini nel
1988 "Tosca" (con cast totalmente diverso e con la
presenza di Luciano Pavarotti) nel gennaio 1989
Il 1967 è anche l'anno in cui debuttò al Metropolitan
Opera di New York dirigendo La Valchiria, e
successivamente L'oro del Reno.
Nel 1968 diresse le riprese nel Teatro alla Scala di
Milano di "Cavalleria rusticana" di Pietro Mascagni.
Nel 1980 e nel 1985 diresse i Berliner Philharmoniker in
un concerto al Grand Théâtre di Ginevra.
Il rapporto con i filarmonici berlinesi iniziò a
degenerare pian piano quando egli impose l'assunzione
della clarinettista Sabine Meyer al fianco di Karl
Leister contro il voto orchestrale che non gradiva la
presenza della Meyer a causa del suo timbro tipicamente
solistico e non orchestrale (le donne erano già state
ammesse in orchestra con la violinista Madeleine
Carruzzo nel 1981). Il fatto che Karajan stesse pian
piano sostituendo la filarmonica tedesca con quella
viennese (ma in realtà le pessime condizioni di salute
divennero un alibi) provocò la rescissione in tronco del
contratto di Karajan nel 1984, e da quel momento i
Wiener Philharmoniker sostituirono i Berliner
Philharmoniker in tutte le produzioni video sino alla
fine dell'estate del 1987.
Ma i berlinesi attesero la morte del maestro per
nominare il nuovo direttore (Claudio Abbado). Nonostante
ciò, Karajan continuò a esibirsi, dirigere ed incidere
prolificamente come quando all'inizio del 1987 i Wiener
Philharmoniker gli proposero di dirigere il celebre
Concerto di Capodanno, fino a tutto il 1988, come quando
diresse al Grosses Festspielhaus Ein deutsches Requiem
di Brahms. L'ultima apparizione in pubblico risale al 4
aprile del 1989 nella sala d'oro del Musikverein con
un'esecuzione della settima sinfonia di Anton Bruckner
insieme ai Wiener Philharmoniker, da cui in seguito ne
verrà tratta l'ultimissima sua incisione discografica.
Herbert von Karajan è morto il 16 luglio 1989 nella sua
tanto amata villa situata nel sobborgo di Anif, alle
porte di Salisburgo, all'età di 81 anni a causa di un
arresto cardiaco; nell'inverno di quello stesso anno
aveva anche iniziato a curare con i complessi dell'Opera
di Stato di Vienna - con i quali non collaborava più da
quasi 23 anni - una nuova produzione per il Festival
estivo di Salisburgo dell'opera "Un ballo in maschera"
di Giuseppe Verdi, che tuttavia non riuscì a dirigere in
scena. Da molti anni soffriva di artrite reumatoide.
È sepolto nel piccolo cimitero di
Anif presso Salisburgo.
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