Ivan Müller

 

fonte: Booklet CD "Grand Duo Clarinet" a cura di Dario Zingales Urania Records LVD14014

 

Nato nel 1786 a Reval (l’attuale Tallin – Estonia), morto nel 1854 a Bückenburg, clarinettista virtuoso e compositore, si è occupato anche dello sviluppo organologico del clarinetto, presentando ad una commissione francese il suo strumento sistema Müller a 13 chiavi, nel 1812. Si trattava di uno strumento in legno di bosso totalmente innovativo che presentava molte più chiavi rispetto ai modelli in uso a quel tempo e poteva suonare in tutte le tonalità (Clarinette omnitonique).

 

Malgrado le grandi migliorie, questo strumento non fu visto subito di buon occhio e venne in un primo momento bocciato dalla commissione giudicatrice del Conservatorio di Parigi.
 

Müller, stimatissimo esecutore, girò quasi tutta l’Europa concertando nelle città più importanti e poté comunque pubblicizzare il suo strumento malgrado lo scarso successo iniziale. P. J. Riotte conobbe Müller durante una tournée e decise di comporgli un concerto per clarinetto ed orchestra che permise al clarinettista di rendere sempre più note le modifiche innovative di questo strumento. Anche gli stessi Bärmann e Hermstedt conobbero Müller ed in seguito adottarono il suo strumento. A tal proposito è doveroso dar merito a Müller per aver apportato notevoli miglioramenti a questo strumento: probabilmente i concerti di Spohr non sarebbero mai stati scritti se l’evoluzione del clarinetto non si fosse spinta fino a quel punto.
 

Müller fu molto attivo come compositore, del quale qui si citano solo alcune delle sue opere: Variazioni brillanti “Sur une Air de Caraffa” op. 69, “Le rêve” op.73, “Polonaise” op.79, “Scene Romantique” op. 96, lavori scritti per clarinetto e pianoforte. In ambito cameristico ha scritto tre quartetti con clarinetto, violino, viola e violoncello ed altre opere con più strumenti a fiato come il flauto, oboe e corno. Interessante anche una “Klarinettenschule”, un metodo per l’apprendimento del clarinetto.